Tanto tuono’ che il capolavoro piovve! dopo tanti eccellenti lavori usciti negli ultimi mesi ( State of salazar, Ronny lee, Moonland, Secret etc etc..) e’ il momento di mettere nero su bianco un album che (non) ti aspetti! si, perche’ il buon Dion mi impressiono’ gia’ qualche mese fa con il bellissimo primo album “Smoke and mirrors” strepitoso esempio di delicatissimo pop/rock, un dolce concentrato di Aor molto soft, che si merito’ il quinto posto nella mia classifica generale di fine anno.. stavolta Bayman si e’ addirittura superato, offrendo un prodotto di altissima qualita’, come sempre questo polistrumentista riesce a fare tutto ( o quasi) da solo, motivo in piu’ per osannarlo e apprezzarlo fortemente.. nel nuovo album la formula vincente non cambia, il nostro amico si e’ fatto pero’ piu’ maturo, leggermente piu’ heavy e con un songwriting piu’ centrato e di livello superiore, ha tirato fuori un lotto di brani che difficilmente potra’ avere paragoni da qui alla fine dell’ anno.. il cd e’ ben bilanciato tra pezzi classicissimi come the great unknown stupendo Aor alla Michael morales, accattivante, melodico, fresco e con chorus stellare, i remember che inizia acustica e poi esplode in un bellissimo up-tempo di derivazione cantautorale americana… la doppia coppia consecutiva into my arms e you might think i don’t want you ( you’re wrong) e’ da brividi a cascata, il riferimento principale e’ Bon jovi, la prima e’ una semi-ballad pianistica talmente coinvolgente da ricordare un capolavoro di Jon “Livin’ in sin” e la seconda up-tempo clamorosa, chitarroni graffianti, bel climax ottantiano stile New jersey e da favola il chorus! ci sono pezzi moderni, tanti spunti che guardano alle produzioni degli ultimi anni, non c’e’ una virgola fuori posto nemmeno quando si ascoltano bittersweet e possession travolgenti modern-Aor, rimembranti ancora il grande Michael morales e potenziali hit-singles devastanti da passare in radio, you and i inizio elettronico, tanta gioia di vivere e allegria sparse in abbondanza sulle note e un ricordo delle cose di Rafa martin, artista che io amo!! ancora vibe moderrnisti, sulla scia dei 7th heaven e gli harem scarem piu’ pop su never fade away (Bryan adams-esque!) e strong che, col suo chorus infartuante, ci porta dritti al cuore con la sua melodia contagiosa fino alle budella.. alla fine sono “costretto” a citare tutti i pezzi, il dato che impressiona e’ 10 ritornelli su 10 presi perfettamente, non ricordo in tanti anni una tale quantita’ di centri pieni in un unico album e questo dato va assolutamente evidenziato! non riesco a dare il massimo dei voti perche’ comunque deve uscire qualcosa di inconcepibile per poterlo fare e poi perche’ i pezzi sembrano tutti somigliarsi un po’, ma questo lo dico perche’ voglio essere cattivo! mi sono dilungato perche’ la gioia, l’allegria, la positivita’, il tasso melodico ed emozionale di questo lavoro e’ talmente elevato che deve arrivare a tutti quanti il messaggio che questo e’ il miglior cd dell’ anno, capolavoro a meta’ strada tra classico e moderno, tralasciare o ignorare quest’ uscita sarebbe un delitto, lavoro essenziale per ogni melodic-rock fan che si rispetti!!
VOTO 97
3 BEST TRACKS: BITTERSWEET, INTO MY ARMS, POSSESSION
Fabio ha detto:
Ammetto di non conoscere questo singer australiano…in rete ne parlano bene quindi direi che un ascolto è d’obbligo…ti faccio sapere Gianni come la penso…
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gianni ha detto:
dato da me il consiglio Fabio e’ quasi di parte.. ma, ti posso garantire, che questo e’ un’artista coi fiocchi, 2 album realizzati, uno meglio dell’ altro..se ti piaciono i riferimenti che cito via via nella recensione vai sul sicuro che resterai almeno contento..io sono estasiato! CAPOLAVORO!!!
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mimmo ha detto:
ah Gianni Gianni…qui rischi la reputazione 🙂 cmq appena riesco (e lo trovo) ti faccio sapere…il precedente non era affatto male…
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gianni ha detto:
a parte che la mia reputazione e’ persa gia’ da un bel po’, Mimmo e poi la rischio nuovamente volentieri.. album incredibile, una serie infinita di ritornelli vincenti cosi’ non la ricordavo da anni, semmai ce n’e’ stata una!!
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Fabio ha detto:
Consiglio di ascoltare l’album omonimo dei Kings and Dreams duo svedese con Peo Pettersson,ex Leviticus,ed autore dello splendido “Look what…” anno 1995…bè a forza di ascoltarlo lo reputo all’altezza dei Sonic Station e State of Salazar…consigliatissimo!!!
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gianni ha detto:
disco interlocutorio, caro Fabio, quello dei Kings & dreams.. purtroppo non posso farti leggere la mia recensione a riguardo perche’ era contenuta su un mio blog precedente che ho dovuto chiudere e non riesco a recuperarla ma ricordo di aver dato un 8 perche’ era un buon album Aor ma discontinuo, un po’ noiosetto a tratti perche’ troppo massicciamente westcoast e hi-tech… su Peo nulla da dire, lo adoro da una vita e il suo album “Look…” rimane uno dei vertici assoluti della mia personalissima playlist, immenso!! questo e’ un po’ cosi’, secondo me non un classico e paragonabile, si, ai Sonic station ma lontano, direi nettamente, dagli State of salazar…
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Fabio ha detto:
Non sono (tanto) d’accordo Gianni… il lavoro lo reputo molto valido…difficile dire che ci sia un brano brutto,forse un paio in tono leggermente minore rispetto agli altri.
E non vedo canzoni troppo west coast o high tech,generi che ,tra l’altro,anche a me non piacciono tanto…ribadisco… per me 9 pieno!
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Fabio ha detto:
Notevole questo Afterburn…Bayman…artista a me sonosciuto ma capace di tirare fuori 10 brani di notevole impatto melodico e che entrano subito in testa,peccato che la pulizia dei suoni,piuttosto “impastati”, alberghi da tutt’altra parte…questo in parte penalizza il lavoro che ,ribadisco,a livello qualitativo è molto alto.Altra (piccola) pecca il fatto che tutti i brani siano dei midtempo e quindi abbastanza simili tra di loro…comunque…bella sorpresa!!
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gianni ha detto:
allora Fabio, com’e’ il mio 97..e’ esagerato il voto? cosa avresti dato tu?? il fatto di rendere monocorde l’ascolto con tutte canzoni copia e incolla e’ il difetto che cito anche io sulla recensione, hai propprio ragione, ma e’ l’unica pecca, per me, di un disco spumeggiante ed entusiasmante, dall’inizio alla fine, senza cadute di tono alcune..il top del 2014!!
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Fabio ha detto:
Be’ 97 mi pare esagerato Gianni…però un bel 88 se lo merita tutto… e se al prossimo aggiusta la parte produzione/suono…
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gianni ha detto:
sono disposto a scendere di 2 punti al massimo e fermarmi a 95.. non di piu’!! disco strepitoso, solo un po’ ripetitivo ma e’ il top del 2014, insieme a Niva!
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mimmo ha detto:
Dopo aver letto il consiglio di Fabio mi sono procurato il disco dei KING & DREAMS..e devo dire di averlo trovato davvero buono…pezzi come 2000 MILES, SAVE MY SOUL e STAY WITH ME sono ottimi e cmq qua e la nell album ci ho sentito tracce dei SOLEIL MOON…secondo me un disco che merita….
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gianni ha detto:
alti e bassi i Kings & dreams..ovvio, punti di vista, peccato non poter riesumare la mia recensione dal vecchio blog, potevamo commentarla insieme, pero’ il feeling del disco non si discute, Peo e’ un fuoriclasse assoluto, quello che convince meno e’ l’eccessiva dose di tranquillita’ e di tempi medi che rende a tratti noioso l’ ascolto…
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Fabio ha detto:
Bravo Mimmo!
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mimmo ha detto:
Questa seconda fatica del nostro DION è un dischetto che scorre bene bene e molto piacevolmente, nulla di trascendentale ma che si fa ben ascoltare..molto in linea (anche come votazione) con il suo primo lavoro…
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